Cantare et organare
InUnum Ensemble
Elena Modena, voce, viella grande, arpa romanica, campane, percussioni
Ilario Gregoletto, organo portativo medievale, claviciterio, lyra, flauti dritti
La pratica del cantare e suonare si sviluppa a partire dal Medioevo romanico in soluzioni le più diverse, rispondenti alle circostanze e necessità della prassi musicale sia sacra sia profana. Ampiamente documentata dalla trattatistica e dall’iconografia, è resa possibile dall’evolvere della costruzione di strumenti musicali, assai differenziata in Europa a seconda delle conoscenze e degli scambi culturali, degli ambiti, della committenza.
Accanto agli strumenti a corda, pizzicati e sfregati, e ai flauti diritti, il cui uso arretra sino al tempo mitologico, importante è l’affacciarsi in Occidente dei primi esemplari di cordofoni a tastiera con meccanica pizzico, in particolare il claviciterio. Similare all’organo nella forma ad ala verticale, per la disposizione degradante delle corde in fila dalla più lunga alla più minuta, si mostra presto strumento versatile, dalla fonica particolarmente adatta sia alla voce sia all’allaccio con strumenti di altra tipologia. Il programma offre un’ampia panoramica timbrica, compositiva, testuale, ed esemplifica nella relazione voce-strumenti il precetto medico medievale – ma già elaborato dalle antiche culture precedenti l’era cristiana – di trovare nel reciproco accordarsi e dialogare ragione vera sia di diletto sia di armonizzazione, per il miglior benessere psicofisico.
PROGRAMMA
Codex Las Huelgas (1325 ca.)
Flavit auster
Alleluja. Quae est ista
Anonimo italiano (XV secolo)
Ave preciosa gemma
Anonimo inglese (XV secolo)
Ecce quod natura
H. von Bingen (1098-1179)
Hodie aperuit
Codex Las Huelgas (1325 ca.)
Virgines egregie
Codex Faenza (primi XV sec.)
Bel fiore dança
G. Du Fay (1397–1474)
Dona gentile
F. Landino (1325–1397)
Angelica beltà
J. Dunstable (1380-1453)
Chanson strumentale
Codex Calixtinus (ultimo quarto del sec. XII)
Congaudeant catholici
Codice LVI di Cividale del Friuli (XIV sec.)
Sonet vox ecclesiae
I TESTI
Flavit auster
Soffia amabilmente il vento dell’ora media sul tempio del tuo ventre celeste colmo di Dio, o Vergine. Da lui mondata, lavi le colpe, resa feconda suo tramite, ci rendi fruttiferi di doni dello Spirito santo. Ventre felice, prospero seno: della tua carne Dio si vestì, prendendo il latte dalle mammelle. Ave a te, chiostro di Trinità, ave madre di pietà, rimedio alle ferite. Per chi ti ama nulla è duro, per chi ti segue nulla è confuso, e il cammino è retto. Ridoni forma a ciò ch’è deforme; rimetti in assetto ciò che tende a inclinarsi. Hai sapore per colui che tu stessa assapori, chi ti intende tu medesima lo intendi mentre ti accoglie con fiducia. Sei grata speranza a chi ti è grato, sei favo di miele per il palato che ti riceve con discernimento. Pertanto, salvezza per i miseri, porto di vita per i naufraghi, destina ai supplici del Padre e di tuo Figlio la forza delle tue preghiere, per noi sempre e in ogni dove. Amen.
Alleluja. Quae est ista
Alleluja. Chi è costei, di forma perfetta, bella come la luna, creatura superiore come il sole inesorabile, come una schiera militare a vista? Alleluja, alleluja.
Ave preciosa gemma
Salute a te, gemma preziosa, eterna valle di grazie, salve a te, dalla cui lieve pena sono risollevati i miseri. Ti sei radicata nel popolo e in parte si sono stati restituiti dei benefici, a te paragonano il cedro, il cipresso, il balsamo.
Ecce quod natura
Ecco, la natura ha mutato le sue leggi: una vergine pura ha partorito il figlio di Dio.
Ecco la nuova gioia, il nuovo stupore: una vergine che non ha conosciuto uomo ha partorito, lei è madre come il pero genera il suo frutto, la terra nasconde uno zaffiro, la rosa un giglio.
Vedendo il mondo in rovina, Iddio generò da una spina un fiore amabile: una vergine regina, farmaco per il mondo, ragione di salvezza per gli uomini.
La divinità non avrebbe potuto fare atto più probante di umiltà, la nostra fragilità non avrebbe trovato maggior riconoscimento che essere collocata in cielo, eguagliata a Dio tramite un legame indissolubile.
Ecco, la natura ha mutato le sue leggi: una vergine pura ha partorito il figlio di Dio.
Hodie aperuit
Oggi una porta serrata ci ha svelato ciò che il serpente ha soffocato nella donna. Pertanto, riluce nell’aurora il fiore della vergine Maria.
Virgines egregie
Vergini eccelse, vergini consacrate, coronate davanti al volto del vostro sposo. Nel riposo eterno, innalzate verso l’alto, cantate al Signore un canto di letizia. Voi che siete giglio, simbolo di castità, custodite l’olio per il Figlio di Dio, cui siete gradite. Poiché desiderate essere tempio dello spirito santo, avete fuggito l’amore carnale e la convivenza con gli uomini. Non è così per le donne fatue, che aspettano lo sposo con i vasi vuoti. Le vergini prudenti, invece, si preparano adeguatamente con lampade rimboccate. Danne alle tue vergini che mancano di olio. Lo sposo infine dirà: - A voi non mi manifesterò, ma mi volgerò alle donne prudenti e darò loro una ricompensa. Amen.
Congaudeant catholici
Gioisca la Chiesa, gioiscano gli abitanti del cielo in questo giorno. Il clero intoni bei carmina e canti in questo giorno. È giorno degno di lode, rischiarato dalla luce divina. Pertanto, benediciamo il Signore senza fine in questo giorno. Rendiamo grazie a Dio.
Sonet vox ecclesiae
Risuoni la voce della chiesa, le lodi di grazia a Dio. Ecco il sacrificio, dolce prezzo del mondo, ecco la salvezza dell’umanità, la prole della Vergine che, lui solo, porta come supplizio il tedio della morte. Inoltre, come mistero diventa ostia per noi, a proteggere questa famiglia con il sangue purificato dell’agnello. Si renda a lui grazie con un lieto canto di lode.
Caratteristiche dell'evento
Inizio evento | 27-11-2022, 17:00 |
Posti | Non è necessaria la prenotazione |
Luogo | Oratorio della Purità - Udine (UD) |